I denti del giudizio sono in ordine di tempo gli ultimi a comparire nell’arcata dentaria e sanciscono il momento del completamento della dentizione permanente. Detti ottavi o terzi molari, sono quattro denti che occupano l’ultima posizione dell’arco.
Se è vero che molti soggetti non hanno nemmeno le radici, spesso si è obbligati a ricorrere all’estrazione. Tra le problematiche legate ai denti del giudizio, attualmente l’odontoiatria ha assunto due visioni di intervento: una minoranza propone una pratica conservativa, mentre la maggioranza procede con l’estrazione.
Origini del dente del giudizio
L’origine del termine “giudizio”, deriva dal fatto che i denti compaiono tra i 12 e i 24 anni, dunque nel periodo della crescita e della maturità.
La particolarità di questi denti è che possono avere difficoltà nello spuntare, o non spuntare affatto. Alcune ricerche hanno stabilito che questa difficoltà deriva dall’uomo primitivo, che aveva necessità di completare velocemente la dentatura per potersi cibare di carne cruda.
Il processo evolutivo dell’uomo ha portato poi ad una progressiva riduzione della grandezza delle mascelle: non trovandosi più nella condizioni di una masticazione difficile a causa di carni crude o altro, i denti del giudizio hanno perso la propria funzione e ragione d’essere. Parallelamente, il resto della dentatura ha intrapreso un percorso di sviluppo e ampliamento per completare lo spazio lasciato.
Dente del giudizio: quali sono le conseguenze?
La comparsa di questi denti è sempre problematica e, nella maggior parte dei casi, bisogna estrarli per evitare o limitare tutti i disturbi, che sono:
- Inclusione dentale: troppi denti per lo spazio reale a disposizione;
- Asse di crescita inclinato: i denti del giudizio erompono orizzontalmente per mancanza di spazio esercitando così una pressione sugli altri denti che provocando un notevole dolore;
- Carie e infezioni: i denti del giudizio possono causare carie e, successivamente, infezioni come la pulpite;
- Problemi con l’apparecchio fisso: la pressione esercitata dai denti del giudizio può creare forti dolori;
- Disturbi gengivali e patologie parodontali: per esempio la piorrea.
Come bisogna intervenire?
Generalmente dinnanzi a queste problematiche è necessario provvedere all’estrazione – soprattutto in giovane età – per evitare un peggioramento negli anni a venire. Subito dopo l’operazione dolore e gonfiore la faranno da padroni, ma successivamente la prescrizione di analgesici e/o antibiotici e una dieta con cibi freddi serviranno per ridurre il gonfiore.
Inoltre esistono delle precauzioni da prendere nel post operazione:
- Non sciacquarsi la bocca per le prime 8/12 ore dopo l’estrazione: farlo potrebbe irritare ulteriormente le gengive;
- Evitare bevande o cibi caldi: per alleviare il gonfiore gli alimenti freddi sono più adatti;
- Tenere lontane le fonti di calore dalla zona del viso vicino l’estrazione: per ridurre il gonfiore meglio appoggiare del ghiaccio, o comunque qualcosa di freddo;
- Vietato fumare per i primi 2/3 giorni dopo l’estrazione: il fumo potrebbe creare fastidio e irritazioni;
- Non assumere farmaci contenenti acido acetilsalicilico: il più conosciuto è l’Aspirina. Questo antinfiammatorio potrebbe interferire con la coagulazione;
- Ridurre gli attriti con la zona dell’estrazione: evitare cibi duri o ruvidi per non sforzare o irritare la zona dell’estrazione;
- Non usare l’idropulsore per l’igiene orale fino a guarigione completa: un suo utilizzo potrebbe irritare la gengiva.
Come avrai capito la comparsa del dente del giudizio non va presa sotto gamba. Se noti uno dei disturbi descritti sopra, prendi subito un appuntamento dal dentista. Milano è la sede del nostro studio, vicino a San Babila!