I denti del giudizio – detti anche “ottavi” – sono chiamati così perché compaiono tra i 18 e i 25 anni, cioè molto più tardi rispetto agli altri. La loro comparsa sancisce la dentizione permanente, cioè la presenza totale di tutti i denti.
Dove si trovano i denti del giudizio
Ogni arcata dentale è composta da:
- Incisivi: due centrali e due laterali per ogni arcata, servono a incidere il cibo;
- Canini: due per ogni arcata, servono per strappare alimenti come la carne;
- Premolari: quattro per ogni arcata, supportano i canini quando c’è bisogno di strappare alimenti particolarmente duri;
- Molari: quattro per ogni arcata, servono prevalentemente per masticare.
A questi, in alcuni soggetti, si aggiungono i denti del giudizio alle estremità di ogni arcata, dietro i molari. Tuttavia, a molte persone questi denti non spuntano, ed è un bene: infatti, nella maggior parte dei casi le arcate dentali non hanno spazio sufficiente per ospitarli, e la loro presenza causa fastidi e diversi problemi.
Tipi di dente del giudizio
Il dente del giudizio è uno solo, ma a seconda di come si manifesta possiamo individuare tre situazioni distinte e altrettanti trattamenti specifici da intraprendere per evitare problemi e patologie. I tre scenari possibili sono i seguenti:
- Denti del giudizio inclusi: in questo caso i denti del giudizio spuntano dalla gengiva, creando problemi per mancanza di spazio nell’arcata dentale. La soluzione è l’estrazione del dente, che avviene tramite l’intervento di uno specialista. L’operazione richiede una preparazione a base di antibiotici e antinfiammatori per evitare l’edema post-operatorio; e deve essere seguita da particolari accortezze – alimentari e non – per accorciare i tempi di cicatrizzazione;
- Gengiva che avvolge il dente: in questo caso il dente del giudizio non riesce a spuntare e rimane sotto la gengiva. Questa situazione può dare origine a una cisti pericolosa per l’osso e per i denti limitrofi. Quindi, in simili condizioni, l’estrazione è indispensabile;
- Denti del giudizio che crescono correttamente: in questo caso i denti del giudizio spuntano senza causare disagi al paziente e alla sua dentatura. Alcuni dentisti consigliano ugualmente di rimuoverli, perché difficili da spazzolare a causa della loro posizione.
La storia dei denti del giudizio
Questi denti non hanno né una funzione masticatoria né una estetica. Ma allora a cosa servono? E perché nascono?
L’origine dei denti del giudizio va ricercata tramite un’analisi antropologica che porta a considerare le differenze evolutive dell’organismo umano. Tantissimi anni fa gli ominidi – creature dall’aspetto umano discendenti dalle scimmie – avevano stili di vita nettamente diversi da quelli contemporanei, a partire dalla dieta. Il loro cibi, infatti, erano prevalentemente crudi richiedevano una dentatura più forte e resistente per evitare un’eccessiva usura. Oggi, grazie al consumo di alimenti cotti e all’utilizzo delle posate, con cui tagliamo il cibo, non c’è più bisogno di un apparato così robusto.
Quindi, col passare degli anni, questi denti hanno perso la loro utilità, ma continuano a far parte del corredo organico dell’essere umano. Lo stesso non si può dire per la mandibola, che si è modificata accorciandosi, ed è per questo che quando nascono i denti del giudizio non trovano lo spazio sufficiente per emergere.
Come avrai capito, la presenza di questi denti può causare molti problemi, e spesso è necessario rimuoverli tempestivamente. Per evitare spiacevoli inconvenienti, rivolgiti alla professionalità di un dentista. Milano è la sede del nostro studio, a pochi passi da San Babila. Contattaci subito per prenotare una visita di controllo!